La Madre nacque a Parigi il 21 febbraio 1878. Durante la sua eclettica giovinezza, si era dedicata alla letteratura e
allo studio delle filosofie comparate, ma soprattutto alla pittura, alla musica e all’occultismo per i quali mostrava
particolari inclinazioni e ai quali ha dedicato studi approfonditi. Ma già da giovanissima si era sottoposta
spontaneamente ad una disciplina interiore.
A più riprese aveva avuto la visione di un personaggio che in seguito, molto
più tardi, il 29 marzo 1914, riconobbe come Sri Aurobindo, nel corso del suo primo incontro con lui a Pondichry. Nel
1914, la Madre, rivolgendosi al Divino, scriveva nel suo diario, in data 16 ottobre: “Tu vuoi che io sia come un canale
sempre aperto, sempre più ampio affinchè possano le Tue forze spargersi in abbondanza nel mondo … Oh Signore, che la
Tua volontà sia fatta! Non sono forse io stessa la Tua volontà e la Tua coscienza in una suprema felicità? “Nel 1915 la
Madre dovette poi rientrare in Francia a causa degli eventi della Prima Guerra mondiale. Al suo seguente ritorno in
India, il 24 aprile 1920, dopo un lungo soggiorno in Giappone, non doveva più lasciare Pondicehry. Due giorni dopo la
Realizzazione della discesa della Coscienza di Krishna nel fisico, il 24 novembre 1926, Sri Aurobindo si ritirava
affidando alla Madre la responsabilità dell’Ashram e dei discepoli che si erano riuniti attorno a loro. La Madre la
coscienza-forza che presiede al destino dell’Ashram di cui lei sostiene tutte le attività. Il convergere della visione
di Sri Aurobindo e di quella della Madre, che vedevano entrambi una trasformazione della vita dell’uomo sulla terra,
estremamente importante.“La coscienza della Madre e la mia sono la stessa: la Coscienza divina che una in due, poichè
tale la necessità del gioco”, dice Sri Aurobindo. “Nulla può essere fatto senza la Sua conoscenza e la Sua forza, senza
la Sua coscienza - se qualcuno sente veramente la Sua coscienza, sappia che io sono presente dietro ad essa; se sente
me, lo stesso per la coscienza della Madre .“Ci dice anche: “Chiunque si volga alla Madre fa il mio yoga.” E in risposta
a una domanda che gli avevano posto sulla Madre, così scrisse: “Colei che adoriamo come la Madre la Coscienza-Forza
divina che domina ogni esistenza, unica e tuttavia così molteplice che è impossibile seguirne i movimenti anche per lo
spirito più pronto e la più libera e ampia intelligenza”.
Qualche anno dopo scrisse a questo proposito: “Non ho nessuna
intenzione di modificare le disposizioni che ho preso per tutti i discepoli senza eccezione e secondo le quali dalla
Madre e non direttamente da me che devono ricevere la luce e la forza ed è da lei che devono essere guidati nel loro
progresso spirituale. Se ho preso queste disposizioni non è per qualche motivo provvisorio ma perchè il solo efficace e
vero mezzo, essendo ciò che lei è e ciò che è il suo potere. “L’anno 1943 vide la fondazione della scuola dell’Ashram che
doveva diventare più tardi il Centro Universitario, e poi il Centro Internazionale di Educazione Sri
Aurobindo. L’indipendenza dell’India fu proclamata il 15 agosto 1947, anniversario della nascita di Sri Aurobindo. A
proposito di questo evento, la Madre scrisse il 15 agosto 1954: “Voglio segnare questo giorno con l’espressione di un
desiderio che avevo da molto: quello di diventare cittadina dell’India. Dal mio primo arrivo qui, nel 1914, ho sentito
che l’India era la mia vera patria, la patria della mia anima e del mio spirito. Avevo deciso di realizzare questo
desiderio non appena l’India sarebbe stata libera. Ma ho dovuto aspettare a causa delle pesanti responsabilità di cui mi
faccio carico qui a Pondichery con l’Ashram. Ora è venuto per me il momento di dichiararmi. “Tuttavia, conformemente
all’ideale di Sri Aurobindo, intendo mostrare che la verità sta nell’unione piuttosto che nella divisione. Rigettare una
nazionalità per adottarne un’altra non è una soluzione ideale. Spero dunque di essere autorizzata ad adottare una doppia
nazionalità, cioè a rimanere francese pur diventando indiana”. “Sono francese per nascita e per prima educazione, sono
indiana per scelta e predilezione. Nella mia coscienza non esiste alcun antagonismo tra le due, al contrario, si
combinano molto bene e si completano mutuamente. So anche che potrei essere ugualmente utile ai due paesi poichè il mio
unico scopo nella vita è di dare una forma concreta al grande insegnamento di Sri Aurobindo, e nel suo insegnamento egli ci
rivela che tutte le nazioni sono essenzialmente una e destinate ad esprimere l’Unità divina di tutta la Terra tramite
una diversità organizzata e armoniosa.
“Dopo la dipartita di Sri Aurobindo, il 5 dicembre 1950, la Madre proseguì l’opera
comune sia sul piano spirituale che su quello materiale. Sri Aurobindo disse: “Senza di Lei la mia opera non sarebbe
stata possibile”. Ed è nella realizzazione di quest’opera che si svolge tutta la vita della Madre, soprattutto quando,
rimasta sola, dovrà confrontarsi con un Ashram - campionario di tutte le difficoltà della Terra -. Ma con la Terra -
col suo passato e soprattutto con il suo futuro - che si confronta l’opera della Madre, con la vertiginosa
accelerazione, avviata da Sri Aurobindo, della svolta evolutiva in atto, che prepara il passaggio ad una nuova specie.
Il 29 febbraio 1956 fu segnato dalla discesa della Supermente. Sri Aurobindo aveva scritto: “La Madre viene per far
scendere la Supermente ed è questa discesa che rende possibile la Sua piena manifestazione quaggiù.” E anche: “La Sua
incarnazione per la coscienza terrestre un’occasione per ricevere in essa la Supermente ed innanzi tutto di subire la
trasformazione necessaria perchè ciò sia possibile.”
A quel periodo, dal 1950 al ‘58, risalgono le numerose ‘Conversazioni’ che la Madre teneva con i bambini della scuola e con i discepoli,
durante le quali commentava gli scritti di Sri Aurobindo, evocava propri ricordi ed esperienze o dava spiegazioni e consigli sulla pratica quotidiana
dello yoga. Il 28 febbraio 1968 venne posata la prima pietra della città di Auroville, quel luogo che la Madre aveva sognato
essere il punto d’incontro per tutti coloro che aspirano a “realizzare la Coscienza Divina e vivere la verità del
domani”. La Madre si trovò a ottant’anni, - davanti ad un crollo completo della vita spirituale - ed approderà, al fondo
dello yoga integrale di Sri Aurobindo, a quello che Lei chiamerà yoga delle cellule, che sarà la chiave di volta di una
definitiva trasformazione della coscienza del corpo. Inizierà così una serie di radicali esperienze con le quali la
Madre aprirà al resto dell’umanità il passaggio ad un nuovo modo di essere, altrettanto sconvolgente e rivoluzionario
quanto lo fu la transizione dal primate all’homo sapiens. Nel 1973, il 17 novembre, il cuore della Madre, nel pieno di
questa mutazione, si arresta. Ma Lei aveva annunciato: “Per vincere la morte bisogna essere pronti a passare attraverso
la morte” E prima ancora: “la morte non è una cosa inevitabile; un incidente sempre accaduto finora (o che in ogni caso
ha l’aria di essere sempre accaduto finora) e noi ci siamo messi in testa, e nella nostra volontà, di vincere questo
incidente e di superarlo”…lasciandoci la certezza della vittoria finale…